PROGETTO PEDAGOGICO DI EDUCAZIONE ALLA PACE
”La narrazione come strumento per superare i conflitti”
Premessa
Dopo anni di regime totalitario, in cui era lo stato a scandire il ritmo della vita degli Albanesi,devono essere ricostruite la fiducia ed il senso della vita. L'educazione e la cultura, attraverso il gioco e le attività di animazione possono essere gli strumenti per riacquistare la propria dignità e la speranza che le cose possano cambiare. E’importante far giocare i bambini, e mentre i bambini giocano ricostruiscono il loro mondo e sono capaci di viverci dentro. Fermare la genealogia dell’odio, che si esprime spesso in un conflitto quotidiano, è un impegno immenso ed è necessario lavorare con le nuove generazioni, cercando di costruire riflettendo sugli errori passati. I bambini sono l’elemento che consente di accedere al mondo degli adulti, costituito, in questo caso, da insegnanti e genitori, che devono essere anch’essi educati a vivere le relazioni in modo non conflittuale per divenire, a loro volta, esempio e riferimento per bambini ed adolescenti.
”La nostra esistenza indipendente
comincia quando diventiamo capaci
di osservare e giungere alle conclusioni da soli.
Se ci impediamo di osservare il mondo
e utilizziamo le osservazioni fatte da altri,
rinunciamo al ragionamento
e, soprattutto, rinunciamo ad una abilità anche più importante,
la percezione”.
( B. Bettelheim)
Responsabile del progetto:
La responsabile italiana del progetto è Liliana Giacometti nostra socia
di Assago. Indirizzo e-mail: lil.gi@genie.it
Organizzazioni promotrici
Caritas e Centro Missionario della Diocesi di Carpi (MO)
Paese e luogo di intervento:
Centro Madre Elisa Andreoli sito in VALONA (Albania del Sud)
Il Centro Madre Elisa Andreoli
Gestito dalle suore Serve di Maria Riparatrici presenti a
Valona dal 1991, sorge nel 1999 nel quartiere povero di Pusi i Mezinit che si
trova all’ingresso della città, lungo la strada principale che
porta a Fier. Questo centro polivalente è stato costruito con l’aiuto
di amici e volontari: al piano superiore, dove vive la comunità religiosa,
ci sono alcuni spazi per attività formativo-culturali; al piano terra,
i locali per la scuola materna, un ambulatorio di pronto intervento dotato di
ecografo, utilizzato come presidio medico e come consultorio, con la presenza
settimanale, di una ginecologa. Nei locali del centro, ha avuto luogo un'iniziativa
rivolta ai giovani, che ha suscitato in ambito locale notevole interesse: le
suore in collaborazione con l¹emittente televisiva locale hanno organizzato
una breve serie di trasmissioni dal titolo “Nuk ne jemi ishuj” (Non
siamo Isole), dibattiti e tavole rotonde autogestite dalle ragazze e dai ragazzi
di Valona. I costi di produzione sono stati sostenuti in parte dalla comunità
cattolica di Valona e in parte dell'Ambasciata Canadese.
Il 90% delle famiglie proviene dai villaggi di montagna del Sud Albania e del
Nord. La convivenza non è per niente facile, il livello culturale è
estremamente basso e così pure quello economico. E' un quartiere dove
regna la malavita e le ragazze, non escono facilmente di casa per paura di essere
rapite. Qualcuna di loro lavora in qualche fabbrica italiana, dove anche qui
lo sfruttamento è presente. Le nuove generazioni non hanno da parte degli
adulti un'attenzione vera e propria.
Uno degli obiettivi fondamentali è quello di valorizzare e riattivare
le energie positive del quartiere, puntando soprattutto sui giovani. E' fondamentale
che chi vive qui possa ritrovare la speranza che qualcosa possa cambiare realmente
e l'impegno della comunità cattolica di Valona e di quanti collaborano
con essa è proprio quello di diventare un segno. Solo dall’impegno
collettivo può nascere il coraggio per affrontare un cambiamento che
sia l'alternativa alla fuga verso l'estero.
Il centro mette a disposizione dei bambini, dei preadolescenti e dei giovani, luoghi dove svolgere attività che insegnino a giocare insieme e a confrontarsi. Per seguire i bambini ed i ragazzi del quartiere, offrendo loro una proposta educativa,alternativa al vivere per strada, le suore del centro hanno organizzato un sostegno scolastico pomeridiano, spazio in cui promuovere occasioni di scambio con i coetanei al di fuori della scuola, suscitando interessi nuovi e fornendo strumenti di lettura della propria realtà, che siano improntati al rispetto reciproco ed alla condivisione. I destinatari di questa proposta, sono gli alunni della scuola elementare e media inferiore, (dai 6 ai 14 anni) le attività si svolgono di pomeriggio nei locali della scuola materna e sono gestite da alcune animatrici di Valona appena diplomate e da qualche insegnante.
Il contatto con questa realtà è avvenuto quando
sono partita per Valona, nel giugno 2001, per conto della Caritas di Carpi (MO)
con lo scopo di monitorare la situazione, verificando la possibilità
di un gemellaggio tra la diocesi di Carpi e quella di Valona. Dopo aver realizzato,
l'estate scorsa, alcune iniziative nel campo dell’animazione estiva rivolta
a bambini e a preadolescenti, ho pensato di proporre per i mesi estivi, un progetto
rivolto agli alunni della scuola materna, presente all¹interno del centro
polivalente. La scuola è gestita dalle suore ma le attività educative
sono affidate ad un gruppo di insegnanti albanesi ( tra loro una ha studiato
e lavorato in Italia e l'altra ha lavorato in Grecia) che operano sotto la supervisione
della direttrice della scuola, che è una delle suore presenti nella casa.
Le insegnanti vengono retribuite con uno stipendio simile a quello percepito
nella scuola statale, più un incentivo che vuol essere uno stimolo ed
un riconoscimento professionale per quanti hanno deciso di impegnarsi nel loro
Paese perchè credono che la cultura e l'educazione possano essere strumenti
autentici di promozione umana e, in quanto tali, capaci di produrre delle trasformazioni
profonde.
I programmi sono quelli previsti dagli ordinamenti scolastici albanesi, ciò
che cambia sono la metodologia e lo stile nel condurre le attività ,
che evidenziano l¹importanza della collaborazione e della cooperazione
nella risoluzione dei problemi.
La responsabile del progetto
Liliana Giacometti
Purtroppo non tutti i bambini ospiti della scuola materna possono permettersi la quota minima d'iscrizione richiesta; nonostante ciò le suore hanno da tempo deciso di non rifiutarli anche a costo di rendere la propria situazione finanziaria sempre più critica.
Yanadi propone quindi di adottare a distanza uno o piu' di questi bambini che non possono permettersi la retta minima richiesta, pagando una quota annua di 150 euro all'anno per bambino.
Il versamento dovrà avvenire con bollettino postale sul c/c n. 58918046 intestato a: ISTITUTO SUORE SERVE DI MARIA RIPARATRICI - CASA PROV.LE C/MISSIONI. P.ZA TOFANA 1 00141 ROMA; con causale: SUOR GEMMA. ADOZIONE BAMBINI SCUOLA MATERNA DI VALONA (ALBANIA)
COME PROCEDERE: Una volta effettuato il versamento mandare un e-mail per ricevere informazioni sul/la bambino/a adottato/a all'indirizzo della responsabile del progetto Liliana Giacometti lil.gi@genie.it. Liliana svolge l'attività di insegnante delle scuole elementari da più di 20 anni e può vantare un'esperienza pluriennale nella realtà di Valona. Dal 15 giugno 2003 al 2 gennaio 2004 ha vissuto a Valona e questa estate sarà di nuovo nel "Paese delle Aquile" per seguire in prima persona il progetto di educazione alla pace di cui sotto, monitorare i risultati ottenuti e l'utilizzo delle risorse.
PROGETTO PEDAGOGICO DI EDUCAZIONE ALLA PACE (ANNO 2004)
EDUCARE ALLA PACE ”come scoperta del valore dell'altro"
"BATTI
LE MANI, MUOVI LE ANTENNE":
alla scoperta dell'ambiente che mi circonda, insieme agli altri.
OBIETTIVO:
suggerire ai bambini comportamenti rispettosi dell'ambiente naturale e dell'ambiente altro.
STRUMENTI e METODOLOGIA
attraverso l'utilizzo di giochi sensoriali e di conoscenza, condurre i bambini all'esplorazione dell'ambiente fuori e dentro di sè.
CONTENUTI
Scoprire il valore dell¹altro
Ciascuno di noi è una ricchezza (gioco dello specchio magico che ci fa scoprire che siamo belli dentro);
Ciascuno è una scatola magica (giochi di squadra )
Insieme possiamo costruire....l¹AMBIENTE nel quale giocare insieme (cacce al tesoro, giochi di esplorazione, costruzioni di oggetti con materiale di recupero, etc.......).
STRUTTURA METODOLOGICA
Il percorso completo può essere articolato su 3 settimane con verifica finale come gioco collettivo a tema.
Favola della stella arrabbiata perchè pensava di non essere bella...
Prima fase:
C¹era in cielo
una stella arrabbiata perchè pensava di non essere abbastanza bella.
Vide la luna e rimase affascinata dalla sua luce.
La luna le sembrava cosÏ bella che voleva diventare come lei.
Cominciò ad andare in giro per il cielo chiedendo aiuto al vento perchÈ
líaiutasse a diventare luminosa e brillante come la luna.
Seconda fase:
Il vento la mandò
via seccato e le consigliò di rivolgersi al mare.
Il mare, più paziente, le suggerì di andare a parlare con il sole
: lui le avrebbe rivelato qualcosa di interessante.
La stella scontenta si precipitò dal sole al quale chiese aiuto per diventare
bella come la luna. Il sole le disse che era lui ad illuminare la luna e a farla
diventare cosÏ brillante.
La stella doveva essere contenta perchè possedeva una luce che le permetteva
di brillare nel cielo.
Terza fase:
In quel momento
la stella si accorse di essere bella perchè con la sua luce illuminava
il cielo ogni notte. La sua bellezza la portava dentro di sè ma era cosÏ
occupata a voler essere qualcun altro che non aveva tempo per accorgersene.
Adesso aveva capito che bisognava imparare a guardarsi dentro e ringraziare
per il grande dono che aveva ricevuto
Percorso settimanale o giornaliero a seconda del tempo a disposizione per questa attività di animazione
Per ogni fase utilizzeremo
un pezzo di storia che ci servirà come filo conduttore per le attività.
Verranno organizzati giochi di gruppi e laboratori manuali nei quali dipingere
o costruire oggetti che hanno per tema il cielo le stelle, la notte.
I giochi saranno ambientati
all¹interno di un gioco dell¹oca (percorso per squadre con un dado
di cartone e contrassegni) con prove di vario tipo:
es :una canzone sul cielo, un percorso gimcana, una poesia, un disegno.
Il tutto a squadre.
I laboratori, utilizzando il materiale di recupero, insegneranno ai bambini a costruirsi la maschera delle stelle, della luna e del sole, per poi inventare una storia e riproporla.
Al termine del percorso verrà organizzato un gioco a squadre sul tema proposto. Questa sarà la verifica dell¹intervento di animazione.
Altre attività del Centro Madre Elisa Andreoli
Animazione con bambini 6-14 anni
Attività di animazione con laboratori e giochi cooperativi durante tutto
il corso dell¹anno scolastico e in estate attività di animazione
a tema e laboratorio musicale;
corsi di chitarra
Formazione per gli adulti
I giovani animatori seguono, durante l¹anno alcuni incontri di formazione organizzati dall¹AVSI o da altre organizzazioni di questo tipo e poi insieme alle suore ed ai padri ed in questi due anni anche insieme al coordinatore di Caritas Carpi, progettano l¹attività estiva e ne verificano i risultati attraverso incontri quotidiani e resoconto finale.
Le insegnanti della scuola materna seguono periodicamente incontri formativi e dalla scorsa estate hanno sperimentato una formazione sul campo attraverso la partecipazione alla prima parte del progetto “La narrazione come strumento per superare il conflitto”, proposto da Caritas Carpi
La responsabile del progetto
Liliana Giacometti